LA CHIESA SOTTO ATTACCO

Il nostro Paese attraversa un momento assai delicato, sia sotto il profilo sociale che economico e politico. La politica è sotto accusa, troppi privilegi e pochi doveri. Sui piano sociale alcune proposte delia Bindi e della Pollastrini hanno messo a subbuglio il concetto di famiglia che, per la verità, non è un concetto astratto ed intercambiabile, come taluni pseudo-sociologi si affannano a dimostrare, ma una realtà vitale ed immodifìcabile, composta da un uomo e una donna uniti in un vincolo stabile e aperto alla procreazione responsabile. La Bindi ha sostenuto che la famiglia può essere altro, cosa non è dato di sapere, salvo correggersi al forum di Firenze. Forzature politiche, pasticci concettuali, stramberie per stare a galla nel mare magnum della politica politicante, quella che attualmente si occupa quasi esclusivamente di Dico, droga, omosessualità, dimenticando lo stato pietoso della sanità italiana, l'impoverimento del ceto medio, i diritti di chi deve campare con stipendi e salari da fame. Mentre si accresce il numero dei senza diritti e di quelli con diritti limitati, la politica si ingrassa di benefici e prebende, e sforna proclami a ripetizione, promesse vuote, fumisterie. Di qui la contestazione montante e giusta di larghi settori della società italiana. In questo scenario confuso e a tratti inquietante, la Chiesa italiana interviene con la sua parola moderatrice e saggia, che guarda lontano. Non è una parola da rottamare, ma che fa perno sul diritto naturale e quindi sulla dignità della persona umana. Tuttavia non può passare sotto silenzio che ogni intervento delle cosiddette gerarchie cattoliche, del Papa e dei Vescovi, sui temi eticamente sensibili e di importanza capitale per il destino dell'uomo e della società viene dipinto da certa stampa schierata, quella di sinistra, come oscurantista, passatista, reazionario. I gay si inalberano e contestano, mentre compaiono sui muri di Genova scritte offensive sull'arcivescovo Bagnasco, che viene minacciato pesantemente e deve girare scortato. Non solo. Si getta fango a piene mani sull'intera Chiesa cattolica a causa di alcuni tragici episodi di cui si sono macchiati taluni preti. Intendiamoci bene: quelle vicende gridano vendetta al cospetto di Dio, sono moralmente deprecabili, e chi ne fu l'artefice non può vestire l'abito talare. Di esse si deve anche discutere pubblicamente, ma quei falli deprecabili non sono la cifra della Chiesa cattolica! Questo non si desume da certi resoconti di stampa e da certi servizi televisivi, anzi! È quindi in atto una clamorosa campagna anti-cattolica in Europa e nel mondo, alimentata qui da noi da certi organi di stampa che, per ragioni ideologiche, hanno tutto l'interesse a fare passare la Chiesa per la Grande Meretrice di dantesca memoria. Certo, anch'essa deve fare pulizia al suo interno, come per altro verso auspicalo dallo stesso Benedetto XVI, ma alcune lezioni di etica provenienti da certi settori della politica e della cultura italiana non valgono e non possono accettarsi. Alla loro base non c'è l'ansia di conoscere la verità, ma, attraverso l'uso smodato o distorto di certi fatti, il perseguimento di un disegno politico e l'emarginazione della verità sull'uomo e la sua intima natura.


S.B.