L'IDEOLOGIA DELLA SECOLARIZZAZIONE

La secolarizzazione (dal latino seculus, con il significato di mondo), è quel fenomeno per il quale la società non adotta più un comportamento sacrale. si allontana da schemi, usi e costumi tradizionali, da posizioni dogmaticbe e aprioristiche, specialmente in campo religioso. Essa coincide con la scristianizzazione delle nostre società occidentali, per cui il cristianesimo sarebbe roba vecchia, fantasie di altri tempi e di una umanità infantile ed ignorante, e la religione, per dirla con Marx, l'oppio dei popoli. La secolarizzazione ha allontanato Dio dal cuore dell'uomo, rendendolo più cinico, ottuso ed egoista. Ha avuto dei riflessi importami (e devastanti) sul piano sociale. Aborto e divorzio ne sono delle conseguenze, per esempio. II nichilismo ne è un aspetto, come pure l'edonismo esasperato, la ricerca spasmodica del piacere con ogni mezzo lecito ed illecito, droga, sesso, alcol. Insomma, la secolarizzazione, che potremmo chiamare anche filosofia mondana, ha per obiettivo la cesura coi valori tradizionali e una sorta d'i avventurismo sul piano etico, l'individualismo valoriale, per cui ognuno si fabbrica una sua teoria della vita e dei valori, un suo dio, una sua religione, una sua etica, che spesso etica non è. Il vizio è antico, a dire il vero: io al posto di Dio, l'uomo che si reputa creatore di se stesso. Le conseguenze nefaste vanno rubricate alla voce "secolarizzazione". Ma di essa parlò con toni entusiastici colui che dovrebbe essere il leader del nascente Partito Democratico, Walter Veltroni, in un suo testo del 1997 intitolato "Governare da sinistra" (Baldini & Castoldi). Egli vanta la cosiddetta società civile che "ha imposto, ad esempio con il divorzio, la secolarizzazione dell'Italia." L'elogio della secolarizzazione fa a meno di riflettere sui guasti della mentalità divorzista, che sono sotto gli occhi di tutti: crescita esponenziale della solitudine, sbando educativo di moltissimi giovani, timore di mettere su famiglia. Ad essa è pure da ricollegarsi il dilagare delle cosiddette convivenze e delle coppie di fatto, con la pressante richiesta di tipizzare sul piano giuridico nuove e motto discutibili forme di unioni etero ed omosessuali. Quel tipo di mentalità, di cui Veltroni tessé l'elogio, rende ingovernabile una nazione in modo assoluto, giacché alla base, a ben federe, v'è un concetto anarchico e radicaloide di svolgimento della propria personalità. Penso che se queste saranno le fondamenta valoriali e filosofiche del nuovo (sic!) soggetto politico, sia indispensabile che i cosiddetti cattolici democratici si chiariscano ed approfondiscano il senso della loro collocazione in un contesto che guarda non al cattolicesimo democratico e liberale, a De Gasperi e a Moro, ma in modo marcato al socialismo europeo alla Zapatero. Sbaglia quindi il poliedrico e fantasioso Follini a definire il nuovo soggetto una sorta di nuova Democrazia Cristiana che guarda a sinistra. Di cristiano ci sarà poco, e quel poco sarà contaminato dalle soverchianti influenze socialiste ed anarcoidi. In realtà il Partito Democratico sarà il contenitore della nuova sinistra moderata (un tempo avremmo detto socialdemocratica), non di certo una nuova Democrazia Cristiana.

S.B.