A 150 anni dalle apparizioni di Lourdes:

CON MARIA PER UN FELICE CAMMINO QUARESIMALE

Miei Cari,

credo che anche per chi non ha fede, non può sottrarsi all’arcano clima che pervade quell’angolo di cielo che è a Lourdes. 2008: un anno giubilare per ricordare le apparizioni della Vergine che anche a noi ripete:‘“Venite alla fonte e lavatevi”; queste parole risuonano come un invito ad immergerci ancora una volta nel mistero di un luogo che continua a richiamare tantissimi pellegrini da tutto il mondo.
Anche se non costituiscono delle verità da credersi viene da chiederci: “che senso hanno queste apparizioni? Quale il loro significato anche per noi oggi?” Scrive René Laurentin che “per comprenderlo bisogna riferirsi alle parole e ai segni del Vangelo stesso. Un’apparizione, infatti, non è una nuova rivelazione, ma parziale richiamo al Vangelo, la sottolineatura di un punto della buona novella, un grido per farlo intendere ai sordi. Lourdes attualizza gli aspetti fondamentali del Vangelo: il battesimo di penitenza di Giovanni il battista, la conversione, la preghiera, la beatitudine dei poveri. Il messaggio è espresso con segni o ragionamenti in quattro parole: povertà, preghiera, penitenza, grazia”.

Povertà - È quella di Bernardette, la cui esistenza ci ricorda che “Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti; ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre al nulla le cose che sono” (1 Cor. 1, 27-28), e che Egli ci ama così come siamo, con le nostre ferite, le nostre fragilità, i nostri limiti.

Preghiera - È la consegna che la Vergine fa a Bernardette, nel segno di quel rosario che accompagna ogni visita alla grotta e che da allora, ininterrottamente, risuona in tutte le lingue, sulla bocca di piccoli e di grandi, come espressione di fiducia, di fede, di affidamento, di invocazione.

Penitenza - Cioè conversione, adesione del cuore a Colui che ci è maestro e Guida nel cammino della vita. La cappella delle confessioni, fa di Lourdes un luogo di purificazione e di ritorno a Dio, una “piscina” le cui origini fanno rinascere continuamente a vita nuova.

Grazia - Donata in abbondanza quale segno della benevolenza di Dio che si china sulle sue creature per svelare loro il suo amore. È quella grazia della quale l’Inviata del cielo è ricolma fin dal momento del Suo concepimento e che fa risplendere dinanzi agli uomini come segno e modello di ciò che Dio desidera per ogni suo figlio. È Lei a ricordarci che tutto è dono, tutto è grazia.
Queste quattro parole vengono consegnate, miei Cari, a ciascuno di noi per entrare nel mistero di quella grotta. Ognuno di noi le faccia sue, modulate nell’esperienza personale, ma sempre tese ad avvicinarle alla Madre la cui presenza in questo luogo è tutta e sempre orientata a Cristo.
Alla Vergine di Lourdes, che quest’anno la nostra comunità ha eletto come celeste Protettrice, affidiamo i nostri passi nel cammino verso Cristo, luce che non tramonta.

Don Vincenzo