Don Tonino nei ricordi di chi l’ha conosciuto

Le vicende legate all’inizio del processo di beatificazione per il nostro don Tonino Bello e la sempre maggiore conoscenza della sua figura, fanno sì che in questo periodo vi siano nuove pubblicazioni su di lui.
A quindici anni dalla sua morte, dunque, si arricchisce e approfondisce la sua paternità episcopale. Dopo un primo periodo relativo al recupero degli scritti più o meno conosciuti o inediti, dopo diverse pubblicazioni sull’esame e diffusione di aspetti specifici del suo magistero, dopo la raccolta tematica degli scritti, dopo la cronaca occasionale e gli aneddoti che vedevano il vescovo protagonista, ora - per non perdere il filo della memoria - diversi autori, che in qualche modo hanno collaborato con lui, di penna buona e di memoria limpida, mettono mano allo scritto per non disperdere ricordi personali che possono esser di utilità ed edificazione per tutti.
In questo panorama editoriale, mi pare utile per il lettore citare un volumetto di ricordi personali su don Tonino scritto dal parroco del Santissimo Redentore di Ruvo di Puglia, mons. Vincenzo Pellegrini, Don Tonino Bello. Tra i ricordi, ED INSIEME (2008) che raccoglie - in occasione del suo 25 ° di nomina a parroco, nominato dallo stesso don Tonino vescovo da pochi mesi -aneddoti, ricordi e valutazioni che vanno ad arricchire la conoscenza del vescovo.
Il volume è pregevole non solo per la rapidità dell’esposizione e per una emblematica copertina (un dipinto di don Tonino avente sullo sfondo un Cristo sofferente), ma anche perché impreziosito dalla prefazione di mons. Loris Capovilla, ora novantenne, ai tempi segretario particolare di Papa Giovanni XXIII, figura di pontefice molto ammirata da don Tonino.
Mons. Capovilla traccia un quadro di don Tonino tra Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II ricco di citazioni e valutazioni che mostrano l’ammirazione nutrita da mons. Capovilla per don Tonino. Dai ricordi di don Vincenzo - quasi appunti di un periodo significativo della sua vita - emerge la tenerezza del vescovo verso il suo clero.
Particolarmente commovente l’attenzione verso la mamma del sacerdote, gratificata da attenzioni inusuali.
Don Vincenzo ricorda in particolare gli auguri che riceveva per il proprio compleanno e l’amicizia che il vescovo gli dimostrava. Il volume è arricchito da un’appendice contenente i testi che don Tonino aveva scritto per don Vincenzo e per la sua parrocchia. In anni in cui il computer non era ancora diffuso, compaiono lettere autografe e dattiloscritte. Molto bella la lettera di nomina a parroco, la quale contiene esortazioni e concetti validi per chiunque ricopra ruoli di responsabilità non solo nella chiesa:un dono grande averla resa pubblica e condivisibile con tutti, per il quale siamo grati a mons. Pellegrini.
Da rilevare anche il respiro diocesano degli interventi e la preoccupazione pastorale del vescovo, aliena da qualsiasi dietrologia. Un dato nuovo è quello che talvolta papa Giovanni Paolo II incontrandosi con mons. Pellegrini (in ragione dei suoi incarichi extradiocesani) aveva espresso conoscenza personale e apprezzamento per don Tonino sin dall’inizio dell’episcopato. Resta la curiosità di sapere cosa rispondeva il vescovo quando glielo riferiva. Qualche prossimo volume appagherà la nostra curiosità….


Agostino Picicco