Adolescenza a rischio ed emergenza educativa

C’era una volta un mondo senza cellulari e senza internet. Ma non c’è mai stato un mondo senza pericoli.
Dunque, il problema di genitori/educatori è responsabilizzare i propri figli e alunni.
Fin da piccoli, occorre creare una coscienza critica che li fortifichi contro i trabocchetti della vita. La coscienza critica non basta, bisogna responsabilizzare i figli, renderli capaci di scelte. Oggigiorno, tra internet e cellulari di cui i ragazzini sanno quasi tutto e i genitori quasi niente, non è pensabile di strapparglieli e a crescerli senza tecnologia. Però da qui a regalare al bambino un cellulare in grado di connettersi a internet, inviare foto, chattare e quant’altro, ne passa.
Il comportamento di un genitore, davanti a simili situazioni, non è scontato né facile. Comunque si pensi, i genitori sappiano dire dei no, e comincino non a 14 anni ma fin dalle prime richieste del piccolo, lungo il cammino di maturazione.
Così inizierà a distinguere che cosa si può fare e che cosa no, e arriverà all’adolescenza rinforzato, capace di difendersi da malintenzionati.
Diciamocelo francamente: spesso i genitori d’oggi appartengono alla generazione che ha fatto di tutto per dare colpi alla famiglia, demolirla, umiliarla. Sul discredito dell’istituzione familiare, e anche della scuola, avvilita nei suoi compiti educativi, si è edificato il nuovo modello dei genitori disinibiti, rivolti a ritagliarsi un proprio spazio variamente suddiviso tra mondanità, lavoro, libertà personale e relazioni sociali. Salvo a ritrovarsi poi un oggetto misterioso in casa, il figlio adolescente.
E’ impresa disperata capirlo ora che è cresciuto. Come si può decifrare questo incallito spinellatore, questa anoressica dal volto infossato, questo ragazzo trafitto da imbarazzanti piercing, oppure semplicemente figlio muto e misterioso?
I genitori soffrono spesso di non saper dare un nome ai comportamenti anomali di un figlio adolescente. Sono padri e madri smarriti, disperatamente alla scoperta dei figli lasciati crescere con molto affetto, ma con scarsi riferimenti valoriali.
A che dilungarci? Meglio sottolineare qualche consiglio.
Siate testimoni davanti ai vostri figli, e siatelo fin dalla culla.
Rinunziate a qualche gratificazione personale, privilegiate le ore d’intimità con le creature che vi crescono sotto gli occhi.
Date ai vostri figli, fin dall’infanzia, un limite, una norma, e siate voi stessi la loro norma.
Inculcate l’autostima e non fate dei rischi della società un’ossessione.
Evitate di mettervi contro la scuola, quasi sindacalisti dei vostri figli in caso di conflitti con gli insegnanti.
Abbiate fiducia nel futuro, ispirate sempre i sogni positivi dei vostri figli.
Nel quadro descritto manca ancora un tassello importante. Siete d’accordo, suppongo, che senza la fede in Dio e un soffio d’anima “nulla in educazione va a buon fine”.