LA FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA IN PARROCCHIA

La Festa della Santa Famiglia a Madrid, promossa nella Plaza de Lima dall’arcidiocesi della capitale spagnola, ha visto la partecipazione di oltre 500 mila persone. La famiglia, oggi conculcata da modelli relazionali che ne mortificano il senso ed il valore, “non si può relegare nella sfera privata, ma è un fatto pubblico. Davanti alla crisi della famiglia e alle istituzioni pseudo-familiari vogliamo annunciare l’amore di Cristo”, ha detto il cardinale vicario Agostino Vallini, che ha portato ai presenti il saluto di Benedetto XVI. La celebrazione è stata preceduta da una serie di testimonianze e dai saluti del presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, il cardinale Ennio Antonelli, dal presidente del Pontificio Consiglio per i laici, il cardinale Stanislaw Rylko, dal presidente dei vescovi polacchi, mons. Józef Michalik, dal cardinale Josef Cordes, presidente di Cor Unum, e dall’arcivescovo di Berlino, il cardinale Georg Sterzinsky. L’iniziatore del Cammino Neocatecumenale Kiko Argüello, che è stato uno dei promotori dell’incontro, insieme all’arcidiocesi di Madrid, ha detto che “solo la famiglia cristiana può salvare l’Europa”. Il cardinale di Madrid, Antonio Maria Rouco Varela, ha celebrato con numerosi vescovi e cardinali spagnoli su un grande palco, sovrastato da una gigantesca croce bianca. Ai lati, la statua della Vergine dell’Almudena e la Croce della Giornata Mondiale della Gioventù, che si svolgerà a Madrid nel 2011.
Nonostante il freddo intenso per questo incontro sono giunte famiglie da tutta Europa, fra le più numerose quelle spagnole e circa 10 mila dall’Italia, per lo più del Cammino Neocatecumenale, ma anche di diverse diocesi francesi, tedesche, polacche.
Anche nella nostra parrocchia è risuonato l’invito del Parroco a dare testimonianza dei valori cristiani all’interno delle famiglie, lavorando perché si affermino modelli di vita aperti alla procreazione, alla carità sponsale, alla comunione fra uomo e donna fondata sull’amore di Dio, senza il quale nulla è possibile all’uomo. Le famiglie – ha detto il Parroco nella sua omelia, alla presenza di numerosi nuclei familiari e dei fidanzati che celebreranno le loro nozze nel 2010 -sono a rischio perché la mentalità corrente aborrisce il modello familiare di Nazareth, basato su sentimenti di umiltà e reso solido dalla preghiera. L’umiltà della famiglia di Nazareth, modello delle famiglie cristiane, è icona, immagine dell’amore trinitario che fa delle tre persone divine un unicum pulsante di amore. Senza famiglia, pilastro delle società, non c’è possibilità di un futuro ordinato e sono a rischio i soggetti deboli, specialmente i figli, i quali necessitano di avere punti di riferimento certi, identificabili, per crescere sereni ed equilibrati.
I “poli” madre e padre non sono un’invenzione di qualcuno, ma di quel Dio che vuole il bene autentico di ogni essere umano. La altre unioni non garantiscono equilibrio e responsabilità, soprattutto fanno da apripista a scenari inquietanti di sconvolgimenti emotivi e della personalità.


S. B.