Un miracolo che può ripetersi ogni giorno

Genitori e figli: un uragano, di cui spesso sfugge l’origine, ha interrotto nelle famiglie, in modo spesso traumatico, ogni possibilità di comunicazione e d’intesa. Due linguaggi diversi, vocaboli non più comuni, scontri dolorosi, lacerazioni negli affetti. Non più la gioia di stare insieme e di vivere insieme difficoltà e speranze, di costruire il futuro. Spesso nemici.
E poi l’ansia di ogni mattina, quando l’uscio si chiude alle spalle dei nostri ragazzi che si accingono ad attraversare le strade del mondo e della storia con il loro bagaglio di insicurezze, di sradicamenti, di fragilità, di persuasioni occulte e di modelli che spengono l’anima e illudono il corpo.
L’angoscia di fronte a quello che sta diventando l’olocausto di una generazione con il progressivo aumento di giovani suicidi in tutto il mondo, ragazzi alla ricerca di verità tradite, che non reggono le assenze e i ritmi assurdi di una società alla deriva. E allora che fare? Ricominciare tutti insieme dalla famiglia, luogo dove si svolge il primo apprendistato alla vita. Una famiglia che riapra le porte a Dio. Procuriamo con esuberanza e affanno ai nostri figli benessere, divertimenti, svaghi. Li abbiamo privati di Dio. Quando ce lo chiedono, magari con le loro provocazioni, fingiamo di non capire, opponiamo alla loro sete di Assoluto la precarietà di pseudovalori e la narcosi dell’indifferenza.. Don Ciotti, il prete che ha scelto come parrocchia la strada e come compagni di viaggio i giovani che fanno fatica, ha regalato per i venticinque anni di matrimonio di una signora una vecchia porta, proveniente da una demolizione: “Vi aiuterà ad aprire sempre la vostra a chi bussa”. E poi con parole che non lasciano spazi ai rinvii: “E’ in famiglia, da quando i figli nascono, che si insegna loro a combattere le guerre che li insidiano, con la pratica quotidiana di una vita fatta di condivisione, di servizio, di coerenza, di verità. E di telefonate continue a Dio”. E’ nell’apertura agli altri, nella condivisione, nella carità quotidiana, che ogni famiglia può diventare quella che si strinse attorno a Gesù e a Maria a Cana di Galilea.
Spesso andiamo a cercare i miracoli in fatti prodigiosi. Ma i miracoli, quelli che più ci fanno sentire accanto a Dio, avvengono nel silenzio. Sono i miracoli che trasformano, senza clamori, donne e uomini in eroi del quotidiano, li rendono capaci di avventure di totale generosità e di sublime donazione.


P.M.