Quarant’ore: un’alleanza con Lui

Miei Cari,
dopo i giorni della Settimana Santa, quelli più belli per la nostra Comunità sono quelli delle Quarantore o esposizione solenne del SS. Sacramento.
Come sapete, tradizionalmente si svolgono nei giorni che precedono la Festa dell’Immacolata e tutto facciamo convergere, dall’inizio dell’anno pastorale, a questi giorni di verifica, di adorazione e contemplazione per il nostro cammino di fede.
Sono queste le motivazioni per cui desidero offrirvi alcuni spunti per vivere il più intensamente possibile questi giorni eucaristici. E mi soffermo volentieri su una categoria tra le più belle e consolanti della Bibbia: “Alleanza” – la sentiamo pronunciare nel momento del calice: “il calice del mio sangue nella nuova alleanza”. Quasi il Maestro dicesse: Io, dato in mano agli uomini e crocifisso dal loro cuore indurito; Io, corpo spezzato e sangue versato per la vostra vita, sono il segno estremo e definitivo che Dio è con l’uomo, lo ama e non ha per nulla rinunciato al suo antico sogno di vedere nascere il suo Regno sulla Terra. L’uomo sa di essere necessità di Dio, suo partner, alleato, perché egli completi, tramite la creatura umana, la sua opera di bellezza e di bontà nel mondo. Ciò che non oseremo sperare, è realtà nell’Eucarestia, fu tangibile nell’Ultima Cena a quel pugno di uomini che sembravano amici di uno sconfitto, ma sapevano di esser circondati dalla premura vittoriosa del Padre perché fossero speranza del mondo. Il cristiano è questa chiamata, questa vocazione; prima ancora di percepirla. L’alleanza costituisce il suo essere più profondo, la sua intima verità.
Attraverso l’alleanza il Signore ci ha chiamati ad essere suoi alleati, per parlare di bontà e di misericordia, per trasformare questo mondo da regno della violenza in suo Regno di pace, quando ogni disgraziato lasciato morto per strada «dai ladroni» serviamo l’uomo, in definitiva la «vita». E se questa è la volontà del Dio dell’alleanza, ne segue che per vivere in pienezza l’Eucarestia, dovremo diventare «fratelli, sorelle, madri» del Cristo, intimi a Lui, gente che fa nascere sulla terra la tenerezza e la pace. Nasce di qui la voglia di sentirsi «alleati» di Dio, per compiere la sua opera: «fare di Cristo il cuore dell’universo».
Ci accompagnino questi pensieri nelle giornate eucaristiche che stiamo per vivere.

Cordialmente,
Don Vincenzo


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2000 - 13 Dicembre - 2010
1 ° Decennio di Episcopato di Don Gino
vivas - floreas - gaudeas
gli Amici del SS. Redentore