RIFLETTIAMO INSIEME SU QUEL “PANE”

Mentre mangiavano prese un pane. Gesù prende un pane e non il pane: significa che non prende il pane azzimo. Il pane tondo significa che non c’è una parte migliore, come per l’agnello, ma è uguale per tutti. Il pane è formato da chicchi di grano che prima erano sparsi e, una volta macinati, diventano una cosa sola. È segno di unità; come il pane è formato da chicchi di grano che erano sparsi, così la comunità cristiana nell’Eucarestia tende a diventare una cosa sola.
Prendete e mangiate: mangiare significa che il pane va assimilato, assorbito, fatto nostro. Mangiare il Corpo di Cristo significa fare nostro il suo modello di comportamento e amore come Lui ama.
Il Calice è l’immagine della morte di Gesù. Per vivere il messaggio di Gesù non basta solo mangiare il pane, ma occorre essere fedeli fino ad essere capaci di affrontare la persecuzione, l’ostilità, l’incomprensione anche fino alla morte. Gesù inaugura qualcosa di completamente nuovo. Egli non uccide una vita, ma offre la sua vita; non toglie il pane ai discepoli, ma si offre Lui come pane. Gesù non chiede, ma dona. Dopo aver cantato l’Inno usciranno verso il monte degli ulivi: nel libro dell’Esodo è scritto che è proibito uscire la notte di Pasqua. Loro escono e cantano anche gli inni, che significa lodare Dio. È una immagine priva di qualsiasi elemento di tristezza. Gesù libera l’uomo da ogni legge opprimente perché ha a cuore solo ed esclusivamente il bene dell’uomo. Per capire allora meglio il significato dell’Eucarestia incominciamo a liberarci da immagini e parole non propriamente corrette. I cristiani celebrano la Cena del Signore (S. Paolo) o la Frazione del pane (S. Luca), per cui non ci raccogliamo davanti ad un altare: l’altare presuppone un sacrificio da offrire a Dio; ma noi ci riuniamo intorno alla Tavola con il significato di mensa. Nella Tavola cristiana è il Signore che si offre ai suoi come alimento di vita. Ed Egli si fa servo perché noi ci facciamo Signori. Egli - dice il Vangelo - li farà mettere a tavola (li farà sdraiare: solo i signori potevano mangiare sdraiati) e passerà a servirli. Dio nutre e rafforza, ovvero comunica vita. L’Eucarestia è il momento in cui Dio si prende cura di noi; noi ci riposiamo e Gesù passa a servirci. Il Dio di Gesù non chiede di essere servito, ma è Lui che serve. L’Eucarestia è il momento in cui Dio ci coccola. Per vivere pienamente l’eucarestia, Gesù ci invita ad avere le vesti strette ai fianchi; atteggiamento quindi di servizio e di cammino per andare verso gli altri. E inoltre avere le lampade accese. “Lampade accese” significa che il Signore è presente e la Comunità si deve caratterizzare per il servizio che gli uni svolgono verso gli altri. La comunità quindi è il luogo dove alita il Signore.