Anno Santo: indulgenza e misericordia

Mentre nei secoli scorsi la redenzione realizzata da Gesù veniva pensata come l’offerta fatta a Dio in riparazione o soddisfazione dei peccati umani, oggi essa è compresa come il dono di vita rinnovato da Dio all'uomo peccatore attraverso la missione di Gesù che in tutta la sua esistenza ha rivelato la misericordia del Padre, ha reso efficace la sua Parola di salvezza e ha profuso il dono del suo Spirito. Era questa la «forza» operata da Dio (Lc 5,17) e trasmessa da Gesù quando perdonava i peccatori o guariva gli ammalati (cfr. Lc. 6,19; 8,46). Anche oggi il peccato costituisce un ostacolo al flusso di vita che l’azione creatrice di Dio immette nella storia. La fede in Cristo consente l’accoglienza della Parola e dello Spirito di Dio che diventano gesto concreto nel credente. Dio alimenta il divenire delle creature e nel tempo offre loro nuove possibilità, in modo che, come scrive il Papa, «dal grembo stesso delle cose possa sempre germogliare qualcosa di nuovo» (Laudato si’, n. 80). La pratica cui è connessa l’indulgenza è una espressione concreta di questo processo vitale. Tutta la comunità ecclesiale, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, accoglie nella fede l’energia creatrice ed è chiamata da Dio a trasmettere forza vitale ai peccatori. Le opere di misericordia rappresentano i gesti con cui il credente fa fiorire l’azione di Dio nella sua vita e comunica ai fratelli e alle sorelle la sua indulgenza accolta.

Carlo Molari