Le prossime elezioni comunali: AL VOTO

L’Amministrazione Ottombrini volge ormai al termine del suo mandato. Il 5 giugno prossimo saremo quindi chiamati a eleggere il nuovo Sindaco e il nuovo Consiglio comunale. L’espressione del voto è un diritto ed è un dovere da cui non possiamo esimerci, anche se l’astensionismo è un fenomeno sociale che ha una sua giustificazione e che andrebbe meglio compreso e non demonizzato, come spesso si usa fare. Astenersi significa comunque esprimere una posizione politica, inviare un messaggio alla classe politica del tipo: “non mi fido di nessuno”. Il compito di una classe politica lungimirante e accorta dovrebbe essere, quindi, di lavorare con onestà, competenza ed efficienza affinché lo sfiduciato torni a sperare, il cittadino torni a sentirsi parte attiva di un processo di evoluzione della società ruvese che, stando a una comune sensazione, sta attraversando una fase delicata e complessa almeno da un quindicennio (se non di più). La crisi finanziaria che si intreccia con l’andamento incostante dell’economia; l’estrema difficoltà di trovare un lavoro decente, specie per le giovani generazioni; la crisi dei partiti, che non formano più (da tempo immemore) nuove leve; l’assenza di punti di riferimento sicuri; un’amministrazione in continuo affanno a causa di vecchie problematiche mai risolte e venute al pettine, con l’intervento finanche della magistratura per fare chiarezza sulla vexata quaestio dei comparti. Tutti questi elementi non contribuiscono a costruire un clima di speranza e di fiducia. Compito precipuo della nuova amministrazione, a prescindere dal suo colore politico, sarà quello di avviare un processo virtuoso che non preveda cortocircuiti fra Pubblica amministrazione locale e cittadini, il che equivale all’attivazione di sistemi e procedure burocratiche semplificate ed efficienti. La riorganizzazione della macchina amministrativa è uno dei nodi da affrontare e risolvere una volta per tutte, eliminando le sacche di inefficienza che pure sopravvivono e resistono ad ogni sollecitazione al cambiamento. Gli aspiranti alla carica di sindaco sono, al momento, sette. È un numero un po’ elevato per una comunità di circa 26000 anime ed è indicativo di una frammentazione del quadro politico, di una certa incomunicabilità fra le forze politiche pure affini, che di certo non agevola né la scelta né la ricomposizione di un assetto unitario, utile all’andamento meno burrascoso dell’azione amministrativa. La speranza comune è che il paese si doti di una classe dirigente in grado di affrontare con decisione, responsabilità e competenza i numerosi problemi che affliggono la nostra comunità. Chi dovesse recarsi alle urne scelga con coscienza e conoscenza, non solo in virtù di rapporti amicali o di altra natura. Nel mentre salutiamo il sindaco Ottombrini e la sua squadra, nonché i consiglieri uscenti, rivolgendo loro il sincero ringraziamento per l’impegno profuso in questi anni, comunque lo si valuti, rivolgiamo altresì il nostro saluto ed i nostri sinceri auguri a chi gli subentrerà, ricordandogli rispettosamente che la politica è una delle forme più alte di carità.
Salvatore Bernocco