La scomparsa del Cardinale Capovilla. Una pagina bellissima.

Così Mons. Capovilla alla nostra Comunità

Caro fratello e amico don Vincenzo. C’è sempre il “giorno dopo” per la riflessione su ciò che ha illuminato la mente e toccato il cuore. Giovedì 1 novembre, sulla via del rientro da Ruvo a Sotto il Monte, ho “riletto” la rapida visita al Duomo e l’incontro con la Comunità del SS.mo Redentore. La mattina del 29 ottobre mi sono come smarrito tra le pietre venerande del Duomo Ipogeo, dove con la piccola ombra della mia persona ho toccato le reliquie di secoli lontani, rimanendone intimidito e commosso. Il mio animo vibra tuttora di esultanza e avverte il divampare della mia fede alimentata dalla forza, dalla bellezza, dall’armonia risalenti a noi da secoli remoti. Non avessi, poi, celebrato al SS.mo Redentore, non mi avesse accolto l’abbraccio della tua Comunità, io mi sarei sentito come schiacciato, e niente altro avrei desiderato, se non di custodire nel silenzio il rimprovero che sale da quelle profondità, a motivo delle profanazioni che abbiamo perpetrato, nella disattenzione e disaffezione che timbrano i nostri passi di creature, soffocate dagli idoli della tecnica fine a se stessa e della paccottiglia dilagante. Buon per me che “sopra terra” ho trovato la Comunità che “sa ascoltare Dio, parlare a Dio, parlare di Dio”: comunità composita e vivace, che si specchia nei documenti del Concilio Vaticano II.
La Parrocchia del SS.mo Redentore, ubicata al centro di Ruvo, vuol essere modello di fedeltà e di rinnovamento, offrendosi non tanto all’applauso quanto al servizio, non al suono di vuoti propositi, bensì alla testimonianza di fede, di devozione, di solidarietà. La peregrinazione, che i tuoi Parrocchiani vorranno ripetere con una certa frequenza, al loro Duomo, costruito con le pietre e il credo degli Apostoli, disporrà le odierne generazioni ad emulare “i pellegrini dell’Assoluto”, che in ogni secolo hanno fatto fiorire i deserti, aperto un varco alla civiltà, cantato l’Amore, promosso l’avvento di un “ordine nuovo” fondato sulla verità, costruito secondo giustizia, animato dalla carità, posto in atto nella libertà (“Pacem in terris”). Ecco un pensiero, così come mi sale dalle profondità dell’anima.

+Loris Francesco Capovilla