LA FRANCIA LAICA AVVERSA I CATTOLICI

Mentre il neo presidente Donald Trump proibisce che il governo degli USA finanzi le organizzazioni, come l’International Planned Parenthood Federation, che promuovono e sostengono le politiche abortiste all’estero, in Francia e non solo (in Olanda, la tradizione cristiana di Black Pete è sotto attacco e presto sarà abolita; in Belgio, a Holsbeek , alle porte di Bruxelles, non è stato allestito il tradizionale presepe, tra le polemiche sorte per “non offendere i musulmani”), le cose procedono diversamente. Il laicismo francese è ormai dichiaratamente anticattolico e va finanche contro il principio di laicità, che non significa assenza di valori, ma rispetto dei valori umani comuni, specie di quelli su cui l’Europa fu edificata dai suoi fondatori (De Gasperi, Spinelli, Monnet, Schuman, Bech, Adenauer, Spaak). In tale inquietante scenario, mentre riecheggiano le parole di Benedetto Croce, “non possiamo non dirci “cristiani”, nei primi cinque mesi del 2016 gli atti di violenza o discriminazione contro i cristiani in Francia sono stati 233. Numerosi gli esempi che potremmo portare: l’Assemblea nazionale francese che approva in prima lettura la norma che aggiunge agli «ostacoli all’interruzione di gravidanza» puniti dalla legge anche quello «digitale»; un tribunale dell’Alta Savoia che impone al sindaco del Comune di Publier di rimuovere un monumento alla Vergine Maria installato in un parco pubblico, sulla scia di una analoga decisione del 2015 con cui i magistrati della Procura di Grenoble avevano deciso di far spostare un innocuo blocco di marmo con l’inscrizione “Nostra Signora di Leman proteggi i tuoi figli”. L’elenco delle discriminazioni e delle vessazioni contro chi professa la fede cristiana potrebbe continuare, ma il loro comune denominatore sta nell’avversione conclamata ed esibita contro il cristianesimo, a vantaggio di una sorta di sincretismo ideologico o di un’insalata nichilista il cui esito consisterebbe nella seconda morte di Dio. Va tuttavia segnalato un certo risveglio della cultura cattolica che si contrappone al tentativo dell’omologazione culturale socialista. Si parla, infatti, di “risveglio dei cattolici”, come ha scritto il magazine Express. «È il sussulto della Francia profonda contro quel mondo parigino, laicista e devoto al multiculturalismo, che li ha a lungo disprezzati e qualificati cittadini di serie B, come Libération che, due settimane fa, per commentare le primarie, ha titolato: “Aiuto, Gesù sta tornando!”». Il Cristo quindi, Re della pace, fa paura a certa Europa. Perché? La risposta non è semplice e andrebbe formulata a partire da considerazioni storiche, filosofiche, sociologiche, religiose e politiche. Credo che l’avversione sia diretta contro l’affermazione di una Verità sull’uomo che non si può confutare che con l’imposizione di un multiculturalismo confuso e torbido. Sovvengono le parole rivolte dal Cristo ai suoi accusatori: “Se ho parlato male dimostrami dov’è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?” (Gv 19,23). Dov’è quindi il male nella fede cristiana? Pilato, simbolo del potere politico di tutti i tempi, gli chiede: “Che cos’è la verità?”, per poi uscire verso i Giudei e concludere: “lo non trovo in lui nessuna colpa”.

 S.B.