NESSUNO OSI TOCCARE IL PAPA

A Francè, hai commissariato Congregazioni, rimosso sacerdoti, decapitato l’Ordine di Malta e i Francescani dell’Immacolata, ignorato Cardinali… ma n’do sta la tua misericordia?
Questo il contenuto dei manifesti che sono comparsi a Roma e che contestano l’operato del Papa. Francesco appare ingrugnato e corrucciato, direi quasi incattivito. È evidente che l’attacco proviene da settori “conservatori” o “ultratradizionalisti” della Chiesa. Anche il Papa ha i suoi nemici in Vaticano, i quali hanno voluto, evidentemente, lanciare un segnale chiaro e preciso: stai distruggendo la Chiesa con le tue scelte. Si tratta di scelte progressiste, di “sinistra”, relativistiche? Nella lettera Amoris laetitia, che tante critiche ha suscitato, vi sono passaggi equivoci che non sono secondo la Tradizione? Personalmente ritengo che questo Papa abbia preso a cuore la causa dei miseri, abbia puntato i riflettori sulla corruzione, stia combattendo una difficile battaglia contro la pedofilia, e forse per tali ragioni è scomodo. Lottare contro le strutture di peccato per demolirle è un’impresa titanica. In realtà grano e zizzania sono destinati a crescere insieme fino a quando non vi sarà la mietitura, ed è destino di chi è vicino a Dio essere lapidato con le parole o con atti insidiosi e subdoli. Quattro porporati emeriti, e cioè privi di qualsiasi incarico, chiedono al Papa di chiarire alcuni dubbi riguardanti l’interpretazione dell’esortazione post-sinodale Amoris laetitiasul matrimonio e la famiglia. Sono i cardinali Walter Brandmüller, già presidente del Pontificio comitato di scienze storiche; Raymond L. Burke, patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta, e gli arcivescovi emeriti Carlo Caffarra (Bologna) e Joachim Meisner (Colonia), i quali hanno precisato: “Vogliamo sperare che nessuno ci giudichi, ingiustamente, avversari del Santo Padre e gente priva di misericordia. Ciò che abbiamo fatto e stiamo facendo nasce dalla profonda affezione collegiale che ci unisce al Papa, e dall’appassionata preoccupazione per il bene dei fedeli”. Se le intenzioni fossero queste, nessun problema. Ritengo giusto chiedere lumi al Santo Padre in materia di fede e di dottrina. Ma c’è modo e modo. Sarebbe stato forse opportuno non divulgare il contenuto dei dubia, tenerli riservati, affinché la loro pubblicazione non venisse poi strumentalizzata contro il Papa e la Chiesa cattolica, dando l’impressione che sia in atto un dissidio fra favorevoli e contrari al Vicario di Cristo. Mi auguro che non abbiano a ripetersi episodi di questo tipo. È bene confrontarsi su questioni dubbie, mentre non è lecito ricorrere, da parti anonime, a screditare il Papa, scelto in conclave dai cardinali sotto l’azione dello Spirito Santo.

Salvatore Bernocco