RISCOPRIRE IL VALORE DELL’"EDUCARSI…"

In una società così frastornata dai falsi miti e da pseudovalori, è tempo, sia per i laici che per i credenti, di tornare sul significato dell’”educarsi”. In una dimensione strettamente generica l’educarsi è un processo che attiene alla mente e al cuore, ma per il credente attiene fortemente alla fede, in quanto tutto s’incentra sull’uomo visto nella storia del suo rapporto con Dio, con gli uomini, con le cose. Egli perciò si definisce non tanto per se stesso, per quello che egli è, ma piuttosto per quella cge è la sua relazione con Dio, con gli altri, con il creato e con tutte le creature. E ciò consente all’uomo di entrare in una dimensione morale, ossia in un ordine di bellezza e di bontà attraverso il quale attua, educandosi, il cammino dello spirito; un percorso di autoformazione per meglio percepirsi, sentirsi, definirsi “creatura” del Padre e vivere nutrendosi del Suo Amore. Per i credenti, dunque, è giunto il momento di entrare senza alcun tentennamento nell’essenza di tutto il discorso evangelico, per “educarsi” all’incontro vero con l’Altro, perché solo l’incontro con l’Altro traduce concretamente gli aspetti centrali della fede e quindi del Cristianesimo. La capacità e la disponibilità al dialogo e all’incontro devono essere considerate come attitudini tipiche e positive della personalità di un credente, in grado di uscire dalla realtà circoscritta nella quale vive, per stabilire contatti e rapporti con il resto del mondo….un abbraccio talmente sincero e sentito da far pensare ad una vera pangea dell’umanità. Lo spirito evangelico offre la grande possibilità di leggere il mondo e di realizzare l’incontro nella prospettiva del vero avvento del Regno, perché la realizzazione dell’uomo avviene nell’”educarsi” a vivere e a crescere insieme…. Da entità errante e smarrita, l’uomo trova pace e armonia nell’incontro con l’Altro, soprattutto perché realizza l’incontro con Dio, di conseguenza si sente attratto verso quelle giuste forme di armonia, di equilibrio, di pace interiore che corrispondono specificamente al progetto d’Amore di Dio. Allora sulla scia del pensiero di Sant’Agostino sosterrà che non è possibile operare una scelta libera del male e sarà in grado di rispondere agli interrogativi: “Si può forse vedere il buio?” o, “E’ possibile sentire il silenzio?”. In tal senso se l’uomo educa se stesso alla luce, non potrà mai scegliere il male. L’apertura alla salvezza implica di riconoscere l’Altro come fratello, nella condivisione delle diversità: davanti agli occhi del Creatore scompaiono i caratteri distintivi dei popoli. Egli è al di sopra delle nazioni… il Suo unico popolo è l’intera umanità.